REMARE IN LIBERTA’. IL PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIALE SULLE ACQUE DI VARESE
Grande entusiasmo ha caratterizzato la regata finale del progetto “Remare in Libertà” a Varese. Questa iniziativa, avviata dalla Federazione Italiana Canottaggio con il supporto di Sport e Salute e il Dipartimento per lo Sport, ha coinvolto numerosi giovani detenuti degli Istituti Penitenziari Minorili, offrendo loro una preziosa opportunità di riscatto attraverso lo sport.
Il progetto, sostenuto dai tecnici del Canottieri Mondello, ha visto la partecipazione di Riccardo Leo, mentre Elena Joana Armeli era impegnata ai Campionati Europei di Coastal Rowing in Polonia. Riccardo Leo ha accompagnato i ragazzi a Varese, guidandoli con attenzione e professionalità. La gara sulle acque della Schiranna ha coinvolto 1.221 partecipanti con oltre 10.200 presenze in 14 regioni italiane.
Le regate di Varese hanno rappresentato un momento significativo per i ragazzi coinvolti. Sotto la guida di Riccardo Leo, i giovani hanno affrontato le competizioni con impegno e determinazione, dimostrando le loro capacità e la loro competitività.
Riccardo Leo ha commentato: “La trasferta a Varese per la regata conclusiva del progetto ‘Remare in Libertà’ è stata emozionante e avvincente. I ragazzi hanno avuto modo di confrontarsi con i loro coetanei provenienti da tutta Italia, remando nel lago con imbarcazioni 4 gig. I nostri atleti hanno dimostrato di essere capaci e competitivi, piazzandosi rispettivamente al 2° e 3° posto nelle qualifiche e al 4° nella classifica nazionale. Un ottimo risultato, sia per la riuscita del progetto, sia per la possibilità data a questi ragazzi di affrontare un mondo diverso da quello visto fino ad ora. Noi allenatori siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto, che non è solo quello meramente sportivo, ma uno più grande: la possibilità di avere trasmesso valori come l’amore per lo sport, lo spirito di squadra, il rispetto reciproco e la dedizione al sacrificio.
“Il progetto “Remare in Libertà” si distingue per il suo forte impatto sociale, offrendo ai ragazzi coinvolti l’opportunità di praticare uno sport e sviluppare valori fondamentali come la disciplina, il rispetto delle regole e la resilienza. Questa iniziativa rappresenta un esempio tangibile di come lo sport possa fungere da strumento di inclusione e riscatto sociale.
Un ringraziamento speciale va al nostro Master Salvatore Vitale, che ha accompagnato insieme a Riccardo Leo il gruppo dei ragazzi che hanno partecipato. Vitale ha espresso così la sua gratitudine: “Ringrazio la Canottieri Mondello per aver concesso a me la possibilità di accompagnare la squadra: inizialmente ero titubante, ma mi sono convinto a provare e oggi posso dire che è stata un’esperienza formativa davvero importante.”
Il successo del progetto “Remare in Libertà” risiede non solo nei risultati sportivi ottenuti, ma soprattutto nella capacità di aver trasmesso ai giovani partecipanti valori fondamentali per la loro crescita personale e il loro reinserimento sociale.